E’ il periodo dell’anno in cui le persone “tornano”. Si rientra a casa, in famiglia, si parte per essere più vicini alle persone che si amano, si fa ritorno ai luoghi che scaldano il cuore.
Oggi ho comprato il vinile dei Sigur Rós, la sua particolarità è quella di essere interamente scritto in Vonlenska (lingua della speranza), una lingua immaginaria creata dal cantante. Mi ha spiegato tutto l’appassionato venditore di vinili, mi aveva già conquistato a “lingua della speranza”, poteva anche non aggiungere altro. Non ho neanche un giradischi a casa ma ho deciso che questo sarà il regalo di natale a me stesso quest’anno.
Da piccolo ascoltavo Bocelli dal 33 giri di mio nonno, aveva un suono intenso e la musica avvolgeva l’intera casa, mi ricordo che mi sdraiavo sul letto, chiedevo a mia madre di mettersi vicino a me e cantavo sussurrando. Avevo bisogno di avere accanto qualcuno che amavo.
Mi è venuta in mente una frase di Susanna Casciani che mi piace tantissimo, eccola qui:
“Vieni qui, ti spiego come è stare tra le tue braccia. L’hai mai fatto un viaggio importante? Anche breve, uno di quelli che ti portano a fare un esame universitario, un’interrogazione, un colloquio, una visita medica urgente. L’hai mai fatto? Credo proprio di sì. Ecco. Stare tra le tue braccia è il viaggio di ritorno, quando finalmente è tutto ok”.
Oggi vorrei tornare tra le tue braccia, anche solo per qualche ora. Anche solo per raccontarti della mia vita, per sentire il tuo profumo, per ricordarmi della tua voce. Lo sai che penso ancora di vederti entrare dalla porta di casa? Ho voglia di parlarti, ho voglia di ascoltare la musica con te. E’ Natale, si torna a casa. Vieni a trovarmi. Questo è il periodo dell’anno in cui le persone “tornano”…