Sarebbe troppo facile dire: “Sono Marco”? Forse si.
Sono un bravo ascoltatore, amo le avventure, i viaggi, la bella musica.
Mi piace vedere le persone felici, adoro i sorrisi e le luci di natale.
Scrivo da sempre. Da piccolo, mettevo un diario accanto al comodino così da trascrivere i sogni fatti durante la notte.
Mi emoziono facilmente, piango spesso.
Mangio quello che mi fa stare bene e ho trovato nella macrobiotica un prezioso aiuto per raggiungere questo risultato.

Sono cresciuto con dei riferimenti culturali chiari, solidi.

Ho avuto dei maestri di vita che mi hanno trasmesso valori e competenze essenziali.

Sono maturato in fretta con un fratello maggiore che ascoltava i Queen e i Green Day, che leggeva Orwell, appassionato all’informazione e uno minore amante dello sport e sempre pronto ad aiutare gli altri, una madre attenta al dettaglio e alla ricerca del bello e un padre abile nell’arte oratoria come pochi, vecchia scuola, la migliore.

Oggi mi rendo conto di quanto tutto questo faccia davvero la differenza.
Probabilmente sono stato fortunato. Molto fortunato.

Ho una laurea in scienze politiche e relazioni internazionali, un master in criminologia e sono attualmente iscritto all’ultimo anno di giurisprudenza. Ho sempre studiato ciò che mi piace, per il piacere di farlo, senza farmi troppe domande.

Sono un coreografo e mi occupo di danza contemporanea. Il mio lavoro mi porta in giro per il mondo, mi fa conoscere luoghi meravigliosi e persone speciali. Dal 2020 la mia vita si è digitalizzata permettendomi di gestire il tempo in maniera diversa, alterando quelli che erano i miei normali ritmi. In un momento storico in cui in molti crollavano io pensavo a rinascere.

Viaggio tanto, curo il mio corpo e permetto alla mia mente di riposare.